Questa sala consente di parlare della vicenda che coinvolse due eminenti personaggi del Quattrocento legati alla storia della Chiesa e della città di Ancona: il Pontefice Pio II (1459-1464), al secolo Enea Silvio Piccolomini di Corsignano-Pienza e il Vescovo di antica e nobile famiglia locale Antonio Fatati (1463-1484). Dopo l’elezione al soglio pontificio Pio II si attivò per l’organizzazione di una crociata in Terrasanta a seguito della caduta dell’Impero Bizantino (1453) e a tal fine nominò prima Antonio Fatati collettore delle decime necessarie per allestire la flotta che sarebbe dovuta salpare dal porto di Ancona, poi Vescovo della città stessa destinata ad accogliere il Piccolomini deciso a mettersi alla testa dell’impresa. Purtroppo, la morte lo colse nell’Episcopio (sede attuale del Museo) la vigilia dell’Assunta del 1464 assistito dal suo seguito di tredici Cardinali, tra i quali figuravano Pietro Barbo, Rodrigo Borgia, Giacomo Ammannati e Basilio Bessarione, e vanificò gli intenti del Santo Padre. A testimonianza di tali rapporti intercorsi tra il Papa e il Vescovo nella sala sono esposti la Bolla pontificia del 1460 di nomina del Fatati, la croce processionale con smalti traslucidi, il Codice Evangeliario miniato e le Pietre tombali di Pio II provenienti dal Coro della Cattedrale.
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Sala 9
L'Umanesimo
Nella sala trovano anche spazio un interessante affresco staccato del XIV secolo di scuola locale proveniente dalla Chiesa di Paterno, frazione di Ancona, raffigurante la Dormitio Virginis e la Madonna con il Bambino in marmo detta Madonna delle Lacrime, che ha dato il nome alla Cripta del Crocifisso dove originariamente era ubicata e si presenta ancora oggi gravemente mutilata dai bombardamenti aerei dell’ultimo conflitto bellico.