Sala interamente dedicata alla figura di San Ciriaco, Vescovo e Patrono della città. Secondo le più antiche testimonianze Ciriaco viene indicato come colui che contribuì al ritrovamento della Vera Croce per volere di Elena, madre dell’Imperatore Costantino. Fu martirizzato a Gerusalemme nel 363 ad opera di un luogotenente dell’Imperatore Giuliano l’Apostata e, in seguito, per interessamento di Galla Placidia il suo corpo fu traslato ad Ancona all’inizio del V secolo; attualmente si conserva nella cripta dei Santi Protettori nella Cattedrale a lui dedicata.
Tra gli oggetti conservati nella sala si annoverano il cosiddetto Telo serico di San Ciriaco di manifattura mediorientale del X secolo, utilizzato per avvolgere il corpo del Santo e rinvenuto durante la ricognizione del 1755; una statua in pietra che lo raffigura in abiti vescovili del XIII secolo; il Paliotto di San Ciriaco, originariamente un piviale ornato da un ricco stolone con formelle ricamate i cui disegni sono stati attribuiti ai camerinesi Giovanni Boccati e Girolamo di Giovanni e più recentemente ad Antonio di Domenico da Firenze. Il manufatto tessile in velluto veneziano forse è legato alla committenza del Vescovo Antonio Fatati per onorare il Papa Pio II suo ospite nel 1464. Il reliquiario Stauroteca di San Ciriaco che unisce un frammento della Vera Croce con la costola fluttuante prelevata dal corpo del Santo nella ricognizione del 1755, fu realizzato agli inizi del XIX secolo come risarcimento di quello trafugato nel periodo napoleonico.